Cade un’altra testa nell’Amministrazione Trump, ma questa volta non è una cosa che è arrivata improvvisa sulla testa del presidente, perchè sarebbe stato lui a spingere alle dimissioni il segretario alla Sanità, Tom Price, nel mirino della stampa democratica per la propensione ad usare, per i suoi spostamenti istituzionali, degli aerei privati anche per voli di cortissimo raggio.
A fare capire che la decisione era nell’aria era stato lo stesso Trump che, partendo dalla Casa Bianca verso il suo golf club in New Jersey, si era detto profondamente deluso dal comportamento di Price.
Quando ancora l’elicottero, levatosi dal giardino della Casa Bianca, non era scomparso all’orizzonte è arrivata la notizia delle dimissioni di Price, accettate immediatamente.
A fare esplodere il caso è stato, come sempre più di frequente sta accadendo negli ultimi tempi, il sito Politico svelando che Price, per almeno 26 voli, aveva speso circa 400 mila dollari. Giungendo al colmo di spenderne 25 mila per raggiungere Philadelphia da Washington, un tragitto breve che può essere coperto in treno in una quarantina di minuti e per il quale si possono usare le decine di aerei-navette che coprono la tratta.
Price – che prima di diventare segretario alla Sanità faceva, di mestiere, il milionario, dopo avere esercitato la professione medica – per evitare d’essere travolto dallo scandalo, s’è offerto di pagare parte delle spese, ma non gli è bastato per evitare d’incorrere nell’ira di Trump.
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