Garimpeiros assassini e governo complice: il genocidio indios in Amazzonia
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Garimpeiros assassini e governo complice: il genocidio indios in Amazzonia

I cercatori d'oro hanno massacrato venti indios a fine agosto e altri venti erano stati trucidati a maggio. Morti nel nome del business

Indios massacrati in Amazzonia
Indios massacrati in Amazzonia
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12 Settembre 2017 - 17.55


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La strage perpetrata dai “garimpeiros”, ossia i cercatori d’oro che, in barba a leggi e a tuttom, s’aggirano per l’Amazzonia alla ricerca del prezioso metalli.
Adesso la procura federale dello Stato brasiliano di Amazonas ha aperto un’indagine sul massacro di una ventina di indios “incontattati” (cioè che vivono isolati in condizioni primitive) da parte di cercatori d’oro. Gli investigatori sono sicuri che ci sia stato il massacro nell’area amazzonica al confine tra Brasile, Peru e Colombia non lontano dalla cirttà di San Paolo de Olivença.
L’inchiesta è stata aperta su denuncia dell’agenzia brasiliana per gli affari indigeni, il Funao.
L’agenzia ha avuto notizia che alcuni cercatori d’oro si sarebbero vantati in un bar di aver ucciso una ventina di indios. Il fatto sarebbe avvenuto il mese scorso. Gli indios stavano raccogliendo uova lungo un fiume, quando si sono imbattuti nei cercatori.
«O li ammazzavamo noi o ci ammazzavano loro», avrebbero raccontato nel bar, mostrando una pagaia che sarebbe appartenuta alle vittime. I cercatori avrebbero anche riferito di aver fatto a pezzi i cadaveri degli indios e di averli buttati nel fiume.
Ricevuta la segnalazione, il Funai ha indagato nella città dove si trova il bar, quindi ha sporto denuncia alla polizia.
«Ci sono un sacco di testimonianze, ma devono essere provate», ha detto la coordinatrice dell’agenzia per le tribù “incontattate”, Leila Silvia Burger Sotto-Maior.
Per la procura, si tratta della seconda denuncia di omicidio nei confronti di indigeni arrivata quest’anno nello Stato. E’ stato infatti denunciato che a maggio sono stati uccisi altri venti indios della tribù Warikama Djapar vicino al confine con la Colobia nella valle dello Javari.
Le indagini sono molto difficili perché si hanno poche informazioni sulle tribù ed è problematico anche trovarle.
Il governo brasiliano guidato presidente Michel Temer ha tagliato recentemente i fondi per il Funai, costringendolo a chiudere diverse sedi che cercavano di contrastare le invasioni dei territori indigeni da parte di boscaioli e minatori. Le organizzazioni umanitarie non hanno dubbi: il governo ha una grande responsabilità in questo attacco genocida.

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