Corso di nuoto per richiedenti asilo: la giunta leghista di Novara blocca tutto
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Corso di nuoto per richiedenti asilo: la giunta leghista di Novara blocca tutto

La cooperativa Pollicino aveva affittato le corsie pagando a prezzo pieno ma è arrivato il no. La regione Piemonte porta il caso al Centro regionale antidiscriminazioni

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17 Marzo 2018 - 16.48


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La cosa che fa più rabbia è che così svincolo le elezioni, ossia discriminando i più deboli e seminando odio: un corso di nuoto a Novara per richiedenti asilo iniziato e subito bloccato con l’inevitabile reazione politica. E l’intervento dell’assessore regionale del Piemonte alle pari opportunità Monica Cerutti che porterà il caso davanti al Centro regionale antidiscriminazioni.
La cooperativa sociale Pollicino aveva deciso di organizzare un corso di nuoto per i richiedenti asilo che vivono nel Novarese, per fronteggiare i numerosi incidenti in acqua, nei canali e nei laghi che hanno avuto per protagonisti proprio i migranti.
Così, giovedì scorso, era partito alla piscina del Terdoppio, il primo corso “Swimming for Africa” della durata di 10 lezioni.
Venerdì mattina però all’arrivo in piscina i ragazzi della cooperativa si sono visti negare il permesso di entrare. Una ragione di esclusiva, ha spiegato l’assessore allo Sport della giunta a guida leghista, Federico Perugini affidata con regolare bando alla scuola di nuoto. “Nessuna ragione politica o discriminazione aveva aggiunto Perugini – ma soltanto il rispetto delle regole”.
Ma a gettare benzina sul fuoco il capogruppo della Lega in consiglio comunale Matteo Marmati che sulla sua pagina Facebook richiamava temi già usati nella polemica contro il Museo Egizio di Torino: “Subito revocata! Questa era discriminazione verso gli italiani”. Che poi ci siano altri aspetti da chiarire lo evidenzia il presidente della cooperativa Pollicino Massimo Barini che assicura: “Noi abbiamo affittato le corsie, pagandole per altro a prezzo pieno senza le agevolazioni che hanno molte società sportive”. Di qui l’intervenuto dell’assessora regionale: “Crediamo ci siano tutti gli elementi per aprire un caso presso il nostro Centro regionale antidiscriminazioni – dichiara Cerutti – e poter approfondire cosa sia veramente successo”.
“È veramente triste – osserva l’assessora – che ciò avvenga quando molte amministrazioni sono invece impegnate nell’organizzazione di eventi per la prossima settimana antirazzista, volte anche a dare visibilità e voce alle tante persone che credono in una società rispettosa delle differenze, che non possono diventare oggetto di discriminazione, o di vero e proprio razzismo, come sembra sia invece avvenuto in questo caso”.

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