La famiglia Regeni: 'Il corpo di Giulio parla da solo, eppure siamo stati abbandonati'
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La famiglia Regeni: 'Il corpo di Giulio parla da solo, eppure siamo stati abbandonati'

Il padre: "Combattiamo per Giulio ma anche per tutti quelli che possono trovarsi in situazioni simili a quelle che lui ha vissuto"

Paola Regeni
Paola Regeni
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20 Marzo 2018 - 20.12


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“Siamo decisi ad andare avanti anche a piccoli passi”, ha aggiunto il padre Claudio nell’incontro ‘La tutela degli italiani all’estero. Una storia tragicamente emblematica: Giulio Regeni’. “Combattiamo per Giulio ma anche per tutti quelli che possono trovarsi in situazioni simili a quelle che lui ha vissuto”, ha sottolineato.
L’avvocato difensore della famiglia Alessandra Ballerini ha ricostruito i depistaggi e la vicenda: “il corpo di Giulio parla da solo e si difende da solo. Siamo arrivati a nove nomi delle forze di polizia implicati”. Il sostituto procuratore della Corte di Appello, Enrico Zucca, tra i giudici del processo Diaz, ha detto che “l’11 settembre 2001 e il G8 hanno segnato una rottura nella tutela dei diritti internazionali. Lo sforzo che chiediamo a un paese dittatoriale è uno sforzo che abbiamo dimostrato di non saper far per vicende meno drammatiche. I nostri torturatori sono ai vertici della polizia, come possiamo chiedere all’Egitto di consegnarci i loro torturatori?”.
Al dibattito sono intervenuti anche il giudice Domenico Pellegrini che ha ricordato che “ci vuole un organismo internazionale come l’Onu che garantisca la mutua collaborazione e la tutela dei diritti dei singoli” e il presidente dell’Ordine degli avvocati di Genova, Alessandro Vaccaro, che ha anche espresso la sua solidarietà alle decine di avvocati arrestati in Turchia. 

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