Morì in Russia nel 1942 ma fu dato per disperso: tornano in Italia le spoglie di un soldato
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Morì in Russia nel 1942 ma fu dato per disperso: tornano in Italia le spoglie di un soldato

Giuseppe Muselli fu mandato a combattare sul fronte russo. Per 75 anni non si era mai saputo nulla fino a quando è stata ritrovata la tomba in Ucraina

La ritirata degli italiani dal fronte russo
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18 Giugno 2018 - 20.51


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Giuseppe Muselli, nato a San Bassano in provincia di Cremona, aveva meno di trent’anni quando fu chiamato a combattere sul fronte russo. Ogni mese inviava una lettera al fratello maggiore per raccontargli della vita lontano e avere notizie dei suoi. Poi, improvvisamente, il silenzio. I suoi familiari ricevettero dall’ersercito la dichiarazione che il giovane era ufficialmente disperso dal 14 dicembre del 1942. Nessuna notizia, da quel momento in poi: i suoi cari hanno atteso per anni di sapere come Giuseppe era morto, e dove riposavano le sue spoglie. Oggi, 75 anni dopo, finalmente hanno avuto una risposta: il corpo del giovane, identificato grazie a una piastrina di riconoscimento, si trovava sepoloto in una tomba singola a Krasnogorovka, città ucraina a 20 chilometri da Donetsk, non lontana dal Mar Nero. Oltre a quelli del giovane cremonese, sono stati ritrovati i resti di cento connazionali, tutti periti in battaglia, ma oltre a Muselli sono due sono stati identificati. 

Rientrati nei giorni scorsi in patria con un volo militare diretto all’aeroporto Marco Polo di Venezia, i soldati dal nome ignoto sabato verranno  tumulati nel cimitero militare friulano di Cargnacco, in provincia di Udine, mentre Muselli il giorno dopo tornerà a ‘casa’.

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San Bassano si prepara ad accoglierlo in forma solenne. “Una storia lontana – commenta il sindaco Cesira Bassanetti – si fa ancora dolorosamente presente per la famiglia, in particolare per la sorella Emma, che del fratello conserva ancora dei nitidi ricordi. La nostra comunità non farà mancare al soldato gli onori che merita”.

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