Adolescenti, sette consigli per vivere con coraggio "un'età speciale"
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Adolescenti, sette consigli per vivere con coraggio "un'età speciale"

"Viaggia, vivi le relazioni, lavora, gioca, impara le lingue, leggi, condividi": il pedagogista Daniele Novara scrive una lettera di buon anno ai ragazzi e alle ragazze

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8 Gennaio 2018 - 09.14


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– Viaggia, vivi le relazioni, lavora, gioca, impara le lingue, leggi, condividi: per il nuovo anno il pedagogista Daniele Novara ha scritto una lettera agli adolescenti in cui dà loro consigli per “vivere con coraggio” la loro età. È un’età speciale “in cui si capisce che l’infanzia è definitivamente finita e qualcosa di nuovo sta iniziando”. “Un passaggio che viene percepito dai ragazzi con euforia, ma anche con apprensione -sottolinea-: in fondo tenere un piede nell’infanzia può non essere così male”. La lettera di Novara agli adolescenti è un invito a buttarsi nella scoperta del mondo, a non rifugiarsi nell’isolamento di smartphone, computer e social network. E il primo consiglio che dà è “Viaggia!”: “Inizia a conoscere i tuoi limiti e le tue risorse nell’avventura del viaggio, nello spostamento per conoscere nuove città, lingue diverse, altre persone. Non perdere queste occasioni. Convinci i tuoi genitori. Digli che non sono capricci e che il viaggio conta come andare a scuola. Forse di più”.

“Vivi le relazioni – è il secondo consiglio di Novara-. Non isolarti. Le relazioni aumentano le tue possibilità. L’indice sociale nel concreto della vita è più importante del quoziente intellettivo. I rapporti che costruisci resteranno. Le amicizie potranno perdersi ma tu avrai imparato a interagire con gli altri, a dare e a prendere, a comunicare e a gestire i tanti conflitti che si creano. Un vantaggio enorme per affrontare le mille sfide che ti aspettano”.

La scuola è importante, ma secondo Daniele Novara è necessario anche fare piccole esperienze lavorative. “Lavorare stanca, ma fa crescere. Appena puoi, appena un’occasione te lo consente, fai un’esperienza di lavoro. D’estate è l’ideale. Non arrivare a 25 anni senza aver mai lavorato. Si impara da ragazzi a farlo. Metti questa esperienza nel tuo curriculum. Non stare ad aspettare che tutte le pedine siano al loro posto. Provaci subito”.

Uno dei rischi dell’adolescenza è che ci si isoli. “Giocare su un prato è meglio che su videoschermo. Non farti fregare. Usare la realtà virtuale è comodo: videogiochi, siti web, contatti anonimi. Ma se ti lasci prendere troppo, ti trovi improvvisamente senza radici stabili, perso in un mondo che ti sembra vero ma che è solo apparenza”.

Daniele Novara poi sprona i ragazzi ad avere sete di conoscenza. “Impara. La facilità con cui si impara in questa tua età non tornerà più. Sfrutta al meglio questo momento. Le lingue anzitutto. Il nostro caro italiano all’estero serve poco. E poi la musica, lo sport, le competenze tecnologiche, l’affettività e la sessualità. E non snobbare lo studio scolastico. Tutto questo ti resterà per sempre”.  E poi “Leggi! L’eccesso di immagini spegne l’immaginazione. Un libro non ti toglie nulla, aggiunge piuttosto alla tua fantasia la sensibilità che ci metti tu, i collegamenti che puoi fare con la tua vita, le mille emozioni che ti incendiano, le mille riflessioni che ti possono venire”. Infine, “Condividi. Un futuro migliore dipende anche dalla tua voglia di esserci quando serve il tuo aiuto, dalla capacità di prenderti cura della città in cui vivi, della natura, degli altri. La solidarietà inizia con te”. 

Novara conclude la sua lettera agli adolescenti con il poeta Costantino Kavafis. “Sei all’inizio di un lungo viaggio. Prendi tutto quello che puoi. Fai una bella scorta di esperienze. Le parole del grande poeta greco Costantino Kavafis, nella poesia Itaca, sembrano fatte apposta per accompagnarti: ‘… Devi augurarti che la strada sia lunga, che i mattini d’estate siano tanti, quando nei porti – finalmente e con che gioia – toccherai terra tu per la prima volta: negli empori fenici indugia e acquista madreperle coralli ebano e ambre, tutta merce fina, anche aromi penetranti d’ogni sorta, più aromi inebrianti che puoi, va in molte città egizie impara una quantità di cose dai dotti.

Sempre devi avere in mente Itaca – raggiungerla sia il pensiero costante. Soprattutto, non affrettare il viaggio; fa che duri a lungo, per anni, e che da vecchio metta piede sull’isola, tu, ricco dei tesori accumulati per strada senza aspettarti ricchezze da Itaca …’. Buona adolescenza!”. La lettera è scaricabile dal sito del Centro psicopedagogico per l’educazione e la gestione dei conflitti www.cppp.it. (dp)

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